Entrare in ospedale può essere un momento delicato, carico di preoccupazioni per la propria salute o per quella delle persone a cui vogliamo bene. Anche nei momenti di gioia, come per la nascita di un bambino, il luogo può generare timori e insicurezze. Per questo è fondamentale trovare ad accoglierci un volto amico che sappia guidarci.
In ospedale a Sassuolo sappiamo bene l’importanza di questo “servizio” e dedichiamo particolare attenzione alla cura dell’accoglienza e al funzionamento del centralino telefonico. A partire dalla valorizzazione delle persone che lavorano qui. In questa pagina trovate le loro storie, i loro volti e i loro nomi. Perché siamo convinti che conoscerli meglio sia importante e anche “metterci la faccia”.
LORIS LANZOTTI
Loris viene da Prignano sulla Secchia, un piccolo paese sulle colline sopra Sassuolo, dove è nata nel 1955. Vive a Castellarano e lavora in ospedale dal 2005, fin dalla sua nascita. Ha due figlie e già tre nipotini, di cui va molto fiera. Le piace il cinema e dice di se stessa che ha un carattere “aperto e allegro”. Ama la compagnia e cerca di essere sempre gentile.
LUIGI NUCCIO
Di formazione operatore socio-sanitario, ha compiuto 35 anni. Lavora in ospedale, nei servizi di accoglienza, da settembre 2017. “Stare tra le persone” spiega Luigi, “per me è davvero importante. Cerco sempre di capire i bisogni di chi arriva in ospedale, di tendere una mano verso chi ha bisogno, anche solo di un’indicazione”. Cosa significa essere una persona accogliente? “Saper mantenere un clima sereno, anche tra colleghi. E dare il proprio contributo, ogni giorno, per migliorare il servizio offerto e trasmettere serenità e fiducia”.
GIUSEPPINA FORMISANO
Di origine napoletane, classe 1969, abita a Castellarano. In ospedale a Sassuolo lavora da 13 anni, da un lustro è impegnata al punto informazioni. “Un lavoro dinamico – spiega – che ogni giorno riserva delle sorprese e permette di tenere sempre la mente in attività e incontrare volti diversi”. Ha due figli, un maschio e una femmina di 21 e 16 anni, i “suoi gioielli” – dice sorridendo. Ama leggere e si considera una persona “solare, positiva e diretta” ma anche “paziente e rispettosa”. “L’accoglienza – secondo Giuseppina – funziona bene se c’è affiatamento tra colleghi e se non si scorda mai che si deve dare il massimo per rispondere alle domande delle persone che si rivolgono a noi”.
ARIANNA SCHIFANO
Nata a Lecce, nel 1981, vive a Sassuolo. Lavora in ospedale da 13 anni. Sempre a contatto col pubblico. La sua passione è leggere e fare passeggiate con la figlia. “Amo quello che faccio perché sento di poter aiutare chi è in difficoltà” spiega. “Ho un carattere tranquillo, anche se a volte un po’ ansioso. Prima di arrivare a Sassuolo – prosegue Arianna – ho lavorato come commessa”. Cosa è l’accoglienza per lei? “Un luogo dove incontrare persone solari… con una scorta infinita di sorrisi e buongiorno”.