La Cardio-Radiologia della SIRM, Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica, che raccoglie al suo interno la maggior parte di radiologi italiani, ha un nuovo presidente. Ed è modenese. Ad essere scelto dai colleghi medici per questo importante ruolo è infatti il prof. Guido Ligabue, direttore della Scuola di Specialità di Radiodiagnostica di UNIMORE e primario della Radiologia dell’Ospedale di Sassuolo. Ad appena 48 anni, Ligabue è stato nominato primario nel 2022. L’elezione del prof Ligabue è stata formalizzata durante il Convegno ‘CardioX’ al Forum Monzani di Modena, alla presenza di oltre 300 medici e del settore, provenienti da ogni parte d’Italia. “Questa nomina – spiega Ligabue – va oltre la soddisfazione personale e la considero un riconoscimento per l’intera scuola radiologica modenese che 25 anni fa decise di investire nello sviluppo della Cardio-Radiologia che allora era un settore nascente e presente in pochissimi centri in Italia“. Il Congresso Nazionale SIRM, celebrato a Modena ha avuto come tema quello della “Cardio-Radiologia nell’era della medicina di precisione” ovvero quanto le tecniche diagnostiche possano impattare non solo sulla diagnosi ma anche sulla prognosi e sulle decisioni terapeutiche per il paziente con patologie del cuore e dei vasi. Infatti, il progressivo affermarsi delle metodiche di imaging cardio-radiologico ha dato un contributo fondamentale alla modernizzazione della cardiologia, sempre più medicina di precisione perché sempre più guidata da biomarkers derivati dall’imaging avanzato, in grado di indagare in modo innovativo e sempre più efficace processi fisiopatologici che fino a qualche anno fa non erano considerati possibili in ambito radiologico. “L’obiettivo è focalizzare l’attenzione sulla capacità delle tecniche di imaging cardiaco anche col supporto dell’intelligenza artificiale (AI), per migliorare il benessere e la prognosi dei pazienti e promuovere un più efficiente impiego delle risorse sanitarie. L’avanzamento tecnologico e l’attività di ricerca portano a credere che sempre di più le decisioni terapeutiche sul singolo paziente potranno essere guidate, nell’ambito di teams multidisciplinari, dai dati ottenuti con tecniche non invasive come la TC e la Risonanza Magnetica Cardiaca” sottolinea il neoeletto presidente.