Sassuolo promuove un convegno nazionale per parlare di intensità di cura e governance
Le voci più autorevoli d’Italia intervengono a Fiorano per confrontarsi sulle nuove sfide del modello organizzativo adottato dal nosocomio sassolese lo scorso novembre. Tra i relatori anche il giurista Luca Benci
A sei mesi dall’introduzione dell’innovativo modello assistenziale per ‘intensità di cura’, l’Ospedale di Sassuolo promuove un importante appuntamento formativo di respiro nazionale. Venerdì 15 maggio (dalle ore 8.30 alle 17.00) a Fiorano Modenese, per fare un primo bilancio della nuova esperienza gestionale, è in programma il convegno “L’ospedale che cambia”.
A confrontarsi sul tema saranno le voci di alcuni dei più autorevoli esperti italiani in materia di intensità di cura e nuova governance, tra le quali spicca il nome del giurista Luca Benci. L’iniziativa sarà ospitata nei locali del centro sperimentale ‘Salute & Formazione’ del Gruppo ceramico Florim, unico esempio in Italia di struttura che promuove ricerca, formazione e simulazione medica avanzata coniugando cultura industriale e sanitaria. Un’occasione di aggiornamento importante per tutti i ‘professionisti’ della sanità regionale e non solo, ma anche un momento di riflessione sulle potenzialità della nuova organizzazione assistenziale e terapeutica.
“L’avvio del ‘nuovo’ ospedale per intensità di cura – spiega il Direttore Generale, Bruno Zanaroli – ha comportato un ripensamento profondo di tutti i nostri assetti organizzativi. Se le peculiarità gestionali che contraddistinguono da sempre Sassuolo hanno permesso di intraprendere questo percorso di cambiamento, iniziato ormai due anni fa, oggi la sfida è rispondere alle aspettative dei cittadini e dei professionisti. Con l’obiettivo di continuare a migliorare l’appropriatezza delle cure, aumentare l’interdisciplinarietà delle equipe mediche e infermieristiche, rendere più efficace la presa in carico dei pazienti e ottimizzare le risorse disponibili. Un approccio più dinamico e personalizzato della ‘classica’ organizzazione per reparti e discipline mediche, che ha importanti ricadute in termini di responsabilità, trasparenza e partecipazione per tutti gli operatori sanitari”.
L’INTENSITÁ DI CURA IN REGIONE E A SASSUOLO
In Emilia Romagna, secondo le direttive della Giunta regionale, sono 9 le realtà che, in via sperimentale, hanno riorganizzato l’assistenza ospedaliera secondo il modello ‘per intensità di cura’, superando di fatto la logica dei reparti e la divisione per disciplina medica per mettere al centro della nuova organizzazione il paziente. Una di queste realtà è l’Ospedale di Sassuolo, tra le strutture più moderne e attrezzate della regione, punto di riferimento clinico e assistenziale per l’intera area Sud della provincia di Modena. Nato nel 2005 dalla fusione tra il ‘vecchio’ ospedale civile e la casa di cura privata Villa Fiorita, l’Ospedale di Sassuolo si contraddistingue fin dalla nascita per il proprio modello gestionale. È infatti una società per azioni, che vede la compartecipazione dell’Azienda Usl (che detiene il 51% delle quote azionarie) e la società privata Atrikè (49%).
Obiettivo primario del nuovo modello per intensità di cura adottato a Sassuolo dal 4 novembre scorso, è mettere al centro del percorso terapeutico e assistenziale il paziente e i suoi familiari, andando a migliorare l’appropriatezza della presa in carico, la sicurezza delle prestazioni e il vissuto della malattia. La centralità del paziente è l’elemento cardine attorno a cui ruota il ‘nuovo’ ospedale, si muovono i professionisti e si aggregano le diverse tecnologie. Il risultato più immediato è un ospedale non più strutturato in Unità Operative, ma in aree omogenee che aggregano i pazienti in base al loro livello di complessità terapeutica e assistenziale e alla loro stabilità clinica, favorendo in questo modo l’interprofessionalità e l’interdisciplinarietà all’interno della struttura sanitaria.