Si tratta di un apparecchio, denominato NEXFIN, in grado di monitorare in modo continuo e non invasivo alcuni parametri il cui andamento e modificazioni durante un esame chiamato “tilt test”, sono in grado di spiegare il determinismo di molti episodi sincopali rimasti a genesi indeterminata. È questa in ordine cronologico l’ultima acquisizione tecnologica che va ad arricchire la dotazione della Cardiologia dell’Ospedale di Sassuolo. Un risultato che è stato possibile ottenere a seguito della donazione di 19mila euro raccolti grazie alla generosità del circolo ‘Tassi’ di Sassuolo; di Alberto Mussini; di Enzo e Maurizio Bartoli soci di ‘ICE Spa’ e di Bergomi Italo.
“Desidero ringraziare pubblicamente quanto ci hanno aiutato e sottolineare, come, ancora una volta, emerga un legame forte e virtuoso tra l’Ospedale di Sassuolo e la cosiddetta società civile, dal mondo del volontariato a quello delle imprese. Certamente faremo ogni sforzo per restituire alla comunità sassolese attraverso un’assistenza sanitaria sempre più efficace, quanto con tanta generosità ci è stato donato” ha evidenziato il direttore generale dell’Ospedale di Sassuolo Bruno Zanaroli durante la cerimonia di consegna della nuova attrezzatura avvenuta questa mattina alla presenza della Dr.ssa Ermentina Bagni, Direttore dell’Unità Operativa di Cardiologia, del Dr. Francesco Melandri, del Dr. Gino Lolli e del Direttore Sanitario Dr. Andrea Donati.
Con l’acquisizione del nuovo monitor si completa la strumentazione, donata nel corso degli ultimi anni da Gli Amici del Cuore, che consentirà di accreditare il centro a livello nazionale.
“Al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Sassuolo – spiega il Dr. Lolli – sono circa 650 gli accessi annui dovuti a perdite di coscienza o a sincopi e nel 25% dei casi è seguito un ricovero. Il nostro Centro, che coordina le competenze dei diversi specialisti (cardiologo, medico dell’urgenza, neurologo, internista, geriatra, pediatra e psichiatra), ha l’obiettivo primario di migliorare diagnosi, prognosi e terapia di questo tipo di eventi la cui causa, non di rado, può restare sconosciuta. Spesso, infatti, la perdita temporanea di coscienza e la sincope rappresentano condizioni di difficile gestione e il rischio che possano essere dovute a condizioni patologiche, con prognosi complessa, spiega il frequente ricorso all’ospedalizzazione e all’utilizzo di numerose indagini strumentali. Con le innovative strumentazioni a disposizione siamo sempre più in grado di controllare queste situazioni, garantendo la massima qualità della cura e, allo stesso tempo, un sempre più appropriato utilizzo degli esami specialistici e dei ricoveri”.
La Sincope, di cosa si tratta
È una transitoria perdita di coscienza che di solito causa una caduta, con spontaneo e rapido recupero del paziente. In alcune forme può essere preceduta da alcuni sintomi ma più spesso si manifesta senza preavviso. La durata della perdita di coscienza è di solito molto breve (alcuni secondi) e la fase di recupero è accompagnata generalmente dall’immediata ripresa di un comportamento e un senso dell’orientamento normali. Da studi recenti si stima che il 30% della popolazione mondiale sperimenti nella vita almeno un episodio di transitoria perdita di coscienza. In Italia, ogni anno, la sincope è causa dell’1-2% degli accessi ai pronto soccorso e dei ricoveri ospedalieri. In oltre il 20% dei casi la sincope è responsabile di incidenti automobilistici e traumi secondari, rilevanti soprattutto nella popolazione anziana dove si associano frequentemente a fratture.